Nell’ agosto 2021è stata approvata la legge 116 che rende i defibrillatori obbligatori per scuole, palestre e mezzi di trasporto: non è raro vedere sempre più DAE presenti nei luoghi pubblici.
Oltre ai defibrillatori semiautomatici, la legge 116/2021 ha autorizzato in Italia anche l’utilizzo dei defibrillatori automatici.
Ma chi può usare i DAE e quali sono le eventuali responsabilità a livello penale per chi utilizza un defibrillatore per salvare qualcuno da un arresto cardiaco?
Responsabilità penale nell’uso dei DAE: cosa dice la legge
Tra le molte novità introdotte dalla legge 116/21, una delle principali riguarda proprio la possibilità di utilizzare i defibrillatori da qualsiasi persona e le responsabilità penali connesse all’utilizzo del DAE. L’articolo 3 della legge, al comma 1, recita:
«L’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico è consentito anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare. In assenza di personale sanitario o non sanitario formato, nei casi di sospetto arresto cardiaco è comunque consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico anche a chi non sia in possesso dei requisiti di cui al primo periodo. Si applica l’articolo 54 del codice penale a colui che, non essendo in possesso dei predetti requisiti, nel tentativo di prestare soccorso a una vittima di sospetto arresto cardiaco, utilizza un defibrillatore o procede alla rianimazione cardiopolmonare».
Ciò che è importante sapere riguardo alle conseguenze a livello penale dell’uso di un DAE è tutto questo articolo. In sostanza viene chiarito che, in assenza di personale sanitario o non sanitario formato nelle attività di rianimazione cardiopolmonare, qualunque persona può usare un DAE e salvare la vittima di un arresto cardiaco.
La precedente legge n.120 del 3 aprile 2011 disciplinava in parte questo aspetto: i defibrillatori semiautomatici esterni semiautomatici potevano essere utilizzati anche da personale non sanitario. n caso di emergenza, dunque, anche un cittadino formato nel primo soccorso BLSD poteva intervenire utilizzando un DAE senza commettere alcun reato né abuso della professione medica.
Ora, con la legge 116/21, si chiarisce che qualsiasi persona può usare un DAE di tipo semiautomatico o automatico (la differenza tra DAE automatici e semiautomatici, per quanto riguarda funzionamento e utilizzo pratico, è davvero minima) per soccorrere una persona, facendo esplicito riferimento alll’articolo 54 del Codice Penale. Questo articolo parla del cosiddetto “stato di necessità”:
«Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, nè altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo».
Chi usa un defibrillatore per provare a salvare una vita, quindi, non è mai perseguibile per legge in quanto agisce in stato di necessità e non diventa penalmente responsabile.
Questo aspetto diventa importantissimo, se si pensa che il rischio di morte aumenta del 10% ogni minuto che passa: agire subito e usare un DAE, oltre a far ripartire il cuore, salva anche la vittima da altre conseguenze potenzialmente gravi, come danni neurologici dovuti al mancato apporto di ossigeno al cervello.
Quali sono i rischi penali per chi soccorre?
Anche se le persone potrebbero aver paura a prestare soccorso, è bene considerare che se qualcuno non risponde o non respira, soccorrerlo significa dare delle possibilità di sopravvivenza.
I DAE attualmente sul mercato, come i defibrillatori Mindray, sono dispositivi tecnologicamente molto avanzatiutilizzabili da tutti: il soccorritore infatti non è tenuto a fare alcuna diagnosi, dal momento che è il DAE stesso ad analizzare il ritmo defibrillabile e a valutare se sia necessario erogare una scarica elettrica.
È poi lo stesso DAE, tramite le istruzioni vocali, a dare tutte le indicazioni pratiche al soccorritore , dall’applicazione delle piastre sul torace del paziente fino all’erogazione della scarica. Le istruzioni date dai defibrillatori, sono molto chiare e precise, seguono il soccorritore azione per azionie, vengono ripetute più volte: con un DAE è praticamente impossibile commettere errori!sbagliare.
Sotto il profilo penale, lo ribadiamo, chi soccorre non rischia nulla: la legge tutela completamente chi sceglie di intervenire e salvare la vita a una persona colpita da arresto cardiaco.