Il defibrillatore diventa obbligatorio nelle aziende? Ecco cosa prevede la nuova legge sull'obbligo dei DAE
Defibrillatore, scatta l’obbligo anche per le aziende? La legge n.116 del 2021 denominata Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero disciplina proprio questo aspetto: per chi è obbligatorio il defibrillatore?
Al suo interno, infatti, vengono redatte in 9 articoli le condizioni di obbligatorietà dei Defibrillatori Automatici Esterni o DAE: dove sarà obbligatorio averne uno, entro quale data, quali sono le condizioni di manutenzione e le direttive per creare cultura attorno al tema della salute cardiocircolatoria.
Vediamo quindi nel dettaglio cosa prevede la legge quando si parla di aziende pubbliche e private, quali sono gli obblighi per imprenditori e dipendenti, e con quali modalità ci si dovrà conformare a questa nuova normativa.
Perché il defibrillatore è obbligatorio e cosa prevede la normativa per le aziende
Scuole e Università, luoghi pubblici, mezzi di trasporto e stazioni: per tutte queste realtà, la legge in approvazione al Senato prevede che dotarsi di un DAE diventi obbligatorio.
E per le aziende? La legge parla chiaro: per le sedi delle pubbliche amministrazioni che abbiano più di 15 dipendenti e siano aperte al pubblico, dotarsi di defibrillatore diventerà un obbligo.
Nella legge non è invece previsto l’obbligo di dotazione per le aziende private. Ma avere nella propria azienda un defibrillatore è semplice buonsenso!
Oggi più che mai si discute di un tema fondamentale quale la sicurezza sul luogo di lavoro, che costituisce per il singolo individuo un diritto ineludibile e per la società un caposaldo a prescindere dal quale non può esistere progresso. Ogni iniziativa tesa a offrire ai propri dipendenti un ambiente di lavoro più sicuro rappresenta un investimento di grande valore. Inoltre, l’adozione di defibrillatori DAE e l’organizzazione di corsi di formazione al loro utilizzo per il personale sono considerati interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e quindi riconosciuti validi per ottenere lo sconto per prevenzione dell’Inail.
Nei luoghi di lavoro, infatti, è fondamentale avere sempre a portata di mano un DAE funzionante e correttamente controllato e mantenuto: per molte persone, il posto di lavoro è il luogo in cui si trascorrono più ore durante la giornata.
Una questione di responsabilità dunque, considerato che, secondo gli ultimi dati, ad essere vittime di arresto cardiaco sono circa 73.000 persone l’anno in Italia. Recenti statistiche ci forniscono un dato allarmante: il 13 per cento dei decessi che si registrano sui luoghi di lavoro è dovuto ad arresto cardiaco improvviso: si calcola che ad esserne vittime siano quasi 3.000 persone ogni anno, solo nel nostro paese.
Senza un DAE con cui poter intervenire immediatamente, riuscire a salvare una vita è molto difficile. Si calcola infatti che in Italia il tempo medio di arrivo di un’ambulanza in caso di malore sia di 10-15 minuti.
Quali sono le possibili conseguenze della mancanza di un defibrillatore in azienda
Si capisce dunque quanto sia importante e vitale avere sempre vicino un defibrillatore, considerato che casi di fibrillazione e tachicardia ventricolare si possono riscontrare anche in soggetti che non hanno patologie pregresse né evidenti problemi di natura cardiaca. Anche se la legge non prevede obblighi per aziende private, dunque, è responsabilità di datori di lavoro e imprenditori fare in modo di tutelare la sicurezza dei propri dipendenti.
Agire in fretta con un buon defibrillatore diventa quindi vitale. La legge del 2001 in merito all’utilizzo dei defibrillatori ne estendeva l’uso al personale non sanitario che avesse una formazione nella rianimazione cardiopolmonare RCP (Primo Soccorso) e avesse seguito corsi sull’impiego del defibrillatore (Corsi BLSD).
Nella legge n.116/21, oltre alla legittimità dei defibrillatori automatici e semiautimatici, vengono anche depenalizzate le conseguenze connesse all’uso di un defibrillatore: chi soccorre, infatti, agisce in stato di necessità e non sarà perseguibile per legge (articolo 54 del Codice Penale).
Le ultime tecnologie in merito ai defibrillatori hanno fatto passi da gigante, permettendo di poter essere utilizzati da tutti, anche persone non esperte o personale non sanitario. I DAE semiautomatici come quelli Mindray della linea Beneheart serie C si accendono automaticamente all’apertura dello sportello e guidano il soccorritore in tutte le fasi dell’assistenza, grazie alle istruzioni vocali che indicano cosa fare, passaggio per passaggio.
Quali sono le possibili conseguenze della mancata manutenzione
E la manutenzione? Ogni defibrillatore contiene delle parti deteriorabili.
Quando vediamo un defibrillatore DAE riposto in una teca, possiamo erroneamente pensare che questo sia “spento”. In realtà il defibrillatore è sempre attivo, progettato per essere costantemente pronto all’uso: per questo motivo esegue tutti i giorni una serie di controlli e test interni, per verificare di essere in stato di efficienza.
L’unico modo per essere davvero certi di utilizzare un prodotto sempre sicuro è una corretta manutenzione e l’utilizzo di ricambi originali: batterie ed elettrodi originali, infatti, possono evitare il rischio di malfunzionamenti.
Per questo motivo, all’interno della normativa in approvazione al senato, viene disposto che tutte le aziende e gli enti che si doteranno di DAE dovranno segnalarlo al 118, dando comunicazione di una serie di dati:
- numero di dispositivi in dotazione e la loro ubicazione
- caratteristiche tecniche
- orari di accessibilità
- scadenza delle parti deperibili
- il soggetto responsabile del corretto funzionamento dell'apparecchio
Chi può utilizzare un DAE in caso di bisogno?
Come abbiamo accennato sopra, grazie ai nuovi modelli di DAE automatici e semiautomatici anche chi non possiede i rudimenti del primo soccorso può contribuire a salvare una vita. I DAE Mindray infatti guidano chi soccorre passo dopo passo dando istruzioni chiare e precise per tutta la durata dell’operazione.
Lo Stato, ben consapevole della necessità di fornire quanti più strumenti possibili per la prevenzione e il pronto intervento, ha previsto anche la possibilità di organizzare corsi di formazione e iniziative di sensibilizzazione sul tema che ogni azienda può organizzare in autonomia.